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Gestione consapevole delle diversità

Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi.
(Charles Evans Hughes)

Il concetto di diversità impregna ogni ambito della vita, basta guardarsi intorno per rendersi conto, che siamo tutti coinvolti in un sistema che fa leva sulle diversità.

Che si tratti di diversità di genere, di orientamento religioso, generazionale, di appartenenza etnica, di orientamento sessuale, di abilità psico-fisiche, di competenze, di ruolo, ecc. la diversità si manifesta negli stili di lavoro e nelle diverse esigenze delle persone.

Eppure, le aziende italiane sembrano indifferenti di fronte al tema delle diversità.

La gestione delle diversità rappresenta una vera a propria sfida strategica, attuale e futura, che occorre capire e comprendere per poterla gestire.

Le persone all’interno dell’azienda, sono fra loro diverse, sono caratterizzate da una molteplicità di fattori che, in parte le accomunano ed in parte le differenziano, attuare una gestione efficiente ed efficace del personale richiede scelte organizzative che valorizzino la diversità, si tratta di passare dalla “gestione del personale” alla “gestione consapevole delle diversità delle persone”.

Cosa implica questo cambiamento? Quali sono i problemi che bisogna affrontare e quali i benefici che si possono trarre?

Per attuare una gestione consapevole della diversità, sono necessari due cambiamenti:

Il cambiamento culturale che ha come obiettivo quello di riconoscere, rispettare e trasformare in opportunità le diversità fra i lavoratori.

Il cambiamento organizzativo realizzato attraverso una scelta strategica proattiva della gestione delle diversità, che comporta il riconoscimento che le diversità fra le persone esistono, sono considerate un fattore rilevante e positivo ai fini aziendali, dunque occuparsi della loro gestione, rappresenta una fonte di opportunità; l’azienda decide quindi di introdurre o modificare interventi di gestione delle persone in modo da tener conto di tali diversità adottando un’ottica di medio-lungo periodo;

I problemi che l’azienda si trova ad affrontare quando sceglie la gestione consapevole delle diversità sono:

Aumento difficoltà di gestione dei rapporti dovuta all’eterogeneità nei gruppi

Resistenza al cambiamento culturale ed organizzativo

Problemi connessi all’integrazione di diversità culturali che comporta difficoltà a comprendere ed integrare aspetti culturali

Aumento delle difficoltà di comunicazione

I benefici riguardano:

riduzione di costi

aumento della competitività di impresa maggior flessibilità del lavoro e migliore capacità di problem-solving, una maggior creatività che favorisce la progettazione di nuovi prodotti e servizi ed agevola l’incremento delle vendite

miglioramento dei rapporti con i clienti– in quanto una forza lavoro diversa può rispecchiare le diversità presenti nei clienti

il miglioramento dell’immagine che permette di ottenere migliori risultati al livello delle vendite

In conclusione uno degli elementi chiave, per riuscire a ottenere gestione consapevole delle diversità è la scelta di un Diversity Management che è un particolare approccio proattivo gestionale che mette in atto un cambiamento culturale diffuso, progettando strumenti di gestione che consentano di accogliere le diversità riuscendo a creare un ambiente lavorativo in grado di favorire l’espressione del potenziale individuale e di utilizzarlo come leva strategica per il raggiungimento degli obiettivi organizzativi.

per approfondire

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La formazione dei lavoratori dipendenti per accrescere il benessere organizzativo!

Negli ultimi anni abbiamo visto centinaia di aziende chiudere e più di un milione di persone perdere il posto di lavoro.

Le conseguenze della crisi hanno agito sul mercato del lavoro non solo in termini di disoccupazione, ma colpendo anche coloro che sono riusciti a tenersi stretta la propria occupazione.

Lentamente stiamo cercando di ripartire, dunque è arrivato il momento di puntare i riflettori sul “motore aziendale”: le persone.

Un’ indagine condotta proprio quest’anno dall’ Ipsos ha deciso di esplorare cosa accade nell’universo delle risorse umane. L’indagine ha coinvolto 14 paesi europei con lo scopo di analizzare la percezione del benessere lavorativo e delle aspettative professionali dei lavoratori dipendenti.

Già dai primi risultati, il mercato del lavoro italiano è risultato il più immobile in Europa:

dunque i nostri collaboratori sono fedeli alle aziende?

La risposta è no! La staticità dipende dalla sfiducia nelle prospettive professionali al punto tale che, chi ha un’occupazione rinuncia, nel 66% dei casi, a ricercare attivamente un nuova posizione, a causa delle basse aspettative di ricollocamento.

Pensando al futuro, i lavoratori italiani si aggiudicano il terzo posto sul podio, per il pessimismo, subito dopo francesi e polacchi.

Dalla ricerca è emerso un bisogno sul quale riflettere:

il desiderio di una nuova organizzazione del lavoro e di una nuova cultura manageriale fondata su tre pilastri: maggiore delega, lavoro di squadra e propensione al rischio.

Per quanto concerne le iniziative e i servizi che rispecchiano le esigenze dei lavoratori, spicca un dato fondamentale:

l’86% dei dipendenti vede la formazione come l’elemento essenziale per sviluppare la competitività personale e aziendale.

Le persone che compongono l’azienda, sono consapevoli della necessità di sviluppare le proprie competenze al fine di orientare la propria carriera ed essere competitivi in un mercato del lavoro estremamente difficile.

Questa consapevolezza spesso contrasta con il pensiero dei datori di lavoro che scelgono di non formare i collaboratori perché se la persona decide di cambiare azienda, si perde il capitale investito.

I dati evidenziano una realtà ben diversa, le organizzazioni che investono in formazione del personale, traggono notevoli benefici in termini di produttività e motivano anche i propri dipendenti a rimanere in azienda.

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Dunque, il primo passo per mantenere le proprie risorse e accrescere la produttività in azienda, è attivarsi per erogare una formazione che tenga realmente conto dei bisogni espressi dai lavoratori.

I dipendenti che compongono il mercato del lavoro italiano sono risorse preziose per la vita aziendale, sono sempre più consapevoli di ciò che strategicamente permette loro di investire nello sviluppo del proprio capitale intellettuale e professionale.

Se volete mantenere le risorse chiave della vostra azienda, se volete accrescere le competenze dei vostri collaboratori e vivere in un contesto socio economico in continuo cambiamento  consultate la nostra proposta.

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