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E’ PRIMAVERA: TEMPO DI OUTDOOR TRAINING

[dropcap style=”1″]L[/dropcap]a primavera è oramai inoltrata. Come ogni anno in questo periodo, ci troviamo di fronte a molteplici proposte commerciali che ci suggeriscono nuovi modi multivitaminici per gestire il cambio di stagione o promuovono “miracolosi” rimedi per essere pronti alla prova costume.

 

Dal punto di vista aziendale, l’arrivo della “bella stagione” apre nuove riflessioni e prospettive in ambito formativo…così come la primavera riaccende il rinnovamento e segna il momento di ripartire, allo stesso modo le imprese possono rivitalizzare il proprio clima interno con la nostra metodologia formativa: Outdoor Experience.

Quando il sole diventa la costante delle nostre giornate, l’aria è frizzantina e la luce ci accompagna fino a tarda ora, il bisogno di stare all’aria aperta aumenta, come aumenta il bisogno di cambiamento e innovazione e, se questi bisogni confluiscono in attività che favoriscono lo sviluppo aziendale, il risultato è doppiamente positivo per coloro che ne usufruiscono.

I benefici che si ottengono grazie alla Formazione Outdoor hanno un forte riscontro nella quotidianità e, soprattutto nel contesto professionale,

 

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  • accrescono l’integrazione e l’unione del gruppo,
  • consentono di praticare metodologie di comunicazione efficace,
  • permettono di scoprire la molteplicità dei punti di vista e delle alternative e, quindi, di sviluppare nuove competenze.

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Se quest’anno più che il look, volete rinnovare voi stessi e la vostra azienda, siamo pronti ad accompagnarvi alla scoperta di questo percorso.

 

Contattateci per informazioni e approfondimenti!

per approfondire

 

 

 

Esperienze outdoor Formazione Formazione Outdoor
OUTDOOR EXPERIENCE: formazione attraverso l’esperienza

Noi Italiani siamo un popolo di viaggiatori, facciamo gite culturali, viaggi di relax, tour enogastronomici, siamo anche molto bravi a fare viaggi nella fantasia con i nostri se…

Ma come mai noi, popolo di pionieri, per accrescere le nostre competenze professionali, non andiamo oltre l’aula (outdoor experience)?

Forse il motivo è legato alla convinzione che l’unico modo per ottemperare alle esigenze aziendali, sia rimanere immersi in quegli ambienti a respirare l’aria ormai viziata di riflessioni stagnanti.

Così oggi vicini a questo week end, che costringe a respirare aria nuova, vi proponiamo alcune informazioni su una diversa metodologia per gestire l’avventura della crescita aziendale.

L’outdoor è quella metodologia formativa per lo sviluppo personale e professionale, che utilizza il supporto di situazioni concrete fuori dall’aula, o meglio in mezzo alla natura, per far emergere il comportamento di una persona o di un gruppo.

Se pensate che lo scopo di questa proposta formativa, sia quello di ossigenare le menti con aria sana e pulita non siete molto lontani dalla realtà!

L’outdoor consente attraverso delle dinamiche ideate e strutturate, di proporre attività complesse e reali che mirano a sviluppare un apprendimento basato sull’esperienza, volte a raggiungere gli obiettivi.

Lo scopo è di proporre situazioni non familiari, che richiedano l’utilizzo di tutte le risorse per la ricerca e la sperimentazione attiva, di soluzioni a problemi concreti, in condizioni ambientali in cui le decisioni devono essere prese e le conseguenze che ne derivano sono immediate e tangibili.

Se state pensando a grigliate il cui piatto principale sono piedi roventi, siete del tutto fuori strada!

L’outdoor experience non va confuso né con esperienze estreme di sopravvivenza, né con pic-nic e giochi campestri. E’ un’esperienza seria, concreta che rientra in un progetto formativo di cambiamento, basato sull’ apprendimento e sulla riflessione, che richiedo lo stesso impegno che dev’essere applicato quotidianamente per lo sviluppo e il cambiamento dell’azienda.

Per approfondire clicca qui o seguici sulla pagina facebook Outdoor Experience

BUONA PASQUA

 

Esperienze outdoor Formazione Outdoor Tutte le categorie
Fare squadra…camminando insieme

[dropcap style=”1″]C[/dropcap]aleidos, dopo la prima esperienza outdoor che ha coinvolto i responsabili di negozio, ha deciso di estendere anche al personale interno la possibilità di vivere un’esperienza formativa outdoor.Oltre alla necessità di agire sul team al fine di rafforzare lo spirito di squadra, ci si è posti l’obbiettivo di potenziare le competenze manageriali visti i ruoli ricoperti in azienda dai partecipanti. Leadership, problem solving, osservazione, creatività, capacità organizzative e di coordinament0 sono solo alcune delle competenze trasversali per quali l’esperienza outdoor è stata progettata.

L’efficacia di questa metodologia didattica ha consentito al gruppo, durante la fase di debriefing, di cogliere i collegamenti metaforici tra l’esperienza e quanto quotidianamente accade in azienda, favorendo la riflessione e l’apprendimento.

 

Scheda tecnica

Titolo del corso:           FARE SQUADRA…CAMMINANDO INSIEME

“Aula didattica”:           Il bosco di Refrontolo

Luogo di soggiorno:   Agriturismo Le Noci  –  Tarzo (Treviso)

Staff composto da:      Umberto Porri e Tiziano Minuzzo

Azienda:                          Caleidos SRL

 

I momenti salienti dell’esperienza

 

 

 

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Formazione outdoor: l’esperienza Caleidos

Un percorso formativo progettato per i responsabili di negozio

[dropcap style=”1″]C[/dropcap]aleidos è un’azienda protagonista nel settore della pelletteria e della moda donna. Le borse e gli accessori firmati Caleidos si contraddistinguono per la qualità dei materiali, la cura del dettaglio e la capacità di interpretare con gusto le tendenza della moda.

All’attenzione per il prodotto, affianca l’impegno per la crescita del proprio personale di vendita considerato strategico per la soddisfazione della clientela ed il successo dell’azienda.

Dopo un percorso formativo sui temi della comunicazione ed il rapporto con i clienti, ha aderito alla proposta formativa di OUTDOOR EXPERIENCE, coinvolgendo i propri store managers.

Così nei giorni 20 – 21 -22 maggio i responsabili dei punti vendita Caleidos, 22 persone, si sono ritrovati nell’Appennino Modenese (Zocca – MO) per sviluppare un’esperienza formativa outdoor.

 

Scheda tecnica

Titolo del corso:           Fare Squadra … camminando insieme.

“Aula didattica”:           Il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina

Luogo di soggiorno:   Agriturismo Tizzano di Zocca (MO)

Staff composto da:      Umberto Porri, Tiziano Minuzzo, Federico Marzari e Giuliano Furlanetto.

I principali momenti dell’esperienza outdoor Caleidos

Il benvenuto di Outdoor Experience

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La progettazione

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L’attività OUTDOOR

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Il debriefing

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Alcune affermazioni estratte dalle relazioni individuali dei partecipanti:

Partecipare a questa avventura è stata un’occasione unica, intensa e stimolante. Gli errori commessi all’inizio del cammino ci hanno messo alla prova e ci hanno fatto crescere molto, sia dal punto di vista personale che professionale.

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“Camminare insieme a…Caleidos  mi ha insegnato che uniti si possono raggiungere obbiettivi interessanti e produttivi. Ascoltare, confrontarsi ed esporre le proprie  esperienze condividendo il tutto con docenti e colleghe  aiuta a migliorarsi nel mondo del lavoro.

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Ritengo che l’esperienza di questi giorni sia stata molto positiva, poiché ci è stata data la possibilità di osservare quanto ci accade nella  quotidianità offuscata dalle cadenze obbligate, riportandola in una parentesi “fuori dagli schemi”  con una meticolosa attenzione da parte degli organizzatori nel far vivere e provare le stesse  sensazioni e situazioni trasfigurate in un “gioco guidato”. 

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… da qui le mie riflessioni del comportamento che abbiamo sul posto di lavoro:
Comunichiamo? Ma come? Usiamo un linguaggio chiaro a tutti? Lavoriamo in gruppo o da soli? Cosa possiamo fare per migliorare?

Personalmente penso di aver raggiunto la consapevolezza dei miei limiti e la volontà di superarli cercando il percorso migliore per poterlo fare

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L’esperienza che abbiamo vissuto, nonostante i pessimi risultati è stata stupenda.

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Sono felice di aver colto il senso e lo scopo di questa iniziativa, o almeno lo spero; sicura del fatto che sono rientrata a casa stanca ma “ricca”… più consapevole dei miei limiti e delle mie capacità… con la voglia di migliorarmi nella vita di ogni giorno, lavorativa e non!

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Il percorso che ho fatto insieme a voi e alle mie colleghe  è stato forse il più istruttivo, toccare con mano mettendo in pratica la teoria è tutta un’altra cosa.

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La verità è che sono venuta a casa con un carico emotivo “sconvolgente”!

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Può sembrare strano, ma ieri quando ci siamo salutati, avrei voluto che il nostro percorso fosse appena iniziato, ma purtroppo non era così! Chissà se un giorno tutto questo si potrà ripetere.

 

Formazione Outdoor
La formazione Outdoor

Formazione outdoor: l’approccio metodologico

[dropcap style=”1″]I[/dropcap]n Italia si è cominciato ad utilizzare l’approccio metodologico definito “outdoor training” fra gli anni ottanta e novanta ed attualmente i risultati conseguiti con questa tecnica consentono di affermare che l’outdoor è un’alternativa efficace alla tradizionale formazione che ben si adatta a temi quali quello del “fare gruppo”, fare “squadra”, cioè al “team building”, alle situazioni in cui sia necessaria l’individuazione delle risorse migliori per l’organizzazione di domani.

La formazione “outdoor” mette i partecipanti nella condizione di dover fare; non ammette scappatoie o dilazioni o rinvii, li pone in situazioni indeterminate dalle quali dovranno uscire solo con soluzioni che avranno comunque funzionato. È un laboratorio molto pratico di sperimentazione di soluzione di problemi di aggregazione di risorse umane, di capacità di far risaltare le capacità di ognuno e di catalogare chi più e chi meno ne ha (di energie psichiche, di competenze specifiche e relazionali).

Inoltre, la formazione “outdoor” è “divertente” e “divergente”!

Si svolge assolutamente all’aperto, lontano dai quotidiani contesti aziendali, in situazioni di apprendimento che richiedono un coinvolgimento fisico ed emozionale ed in condizioni tali da richiedere al soggetto stesso l’utilizzo di tutte le sue risorse.

[dropcap style=”1″]I[/dropcap] luoghi vengono scelti anche per caratteristiche di particolare bellezza ambientale; le attività fisiche proposte sono concrete, tarate sulle abilità dell’individuo mediamente dotato ed avvengono in presenza di esperti specialisti nelle discipline che costituiscono la trama dell’esperienza.

Le prove pratiche sono alternate a sessioni di riflessione/razionalizzazione al fine di svelarne senso e obiettivi sottostanti.

Non ci sono “maestri” a condurre il gioco, a scandire tempi e argomenti, ma solo partecipanti, assistiti ed osservati da consulenti discreti e silenti, a fare, decidere, fare, discutere, fare, costruire…

La metodologia Outdoor Experience

[dropcap style=”1″]S[/dropcap]i può facilmente capire che, se l’essenza di un’esperienza outdoor consiste nell’affrontare l’incertezza, la novità, l’imprevisto, non si possa poi strutturare un programma classico, con tanto d’orari d’inizio/fine, contenuti e programmi, ora per ora, compreso menu e coffee break!

La struttura essenziale si può descrivere in poche righe:

1. prima si mettono le persone in situazioni concrete che richiedono nuovi comportamenti,

2. poi si invitano a riflettere su cosa hanno fatto, sui risultati ottenuti e su quanto hanno appreso.

3. infine, si definiscono gli obiettivi di miglioramento.

L’outdoor training parte da un concetto ormai noto a tutti: “si apprende dall’esperienza” e nei progetti outdoor si combinano gli elementi che consentono un’efficace assimilazione ed interiorizzazione di ciò che avviene nella e attraverso l’esperienza:

–          il viaggio, cioè il muoversi realmente dentro un territorio, in uno spazio relativamente noto, implicante capacità “esplorative” complesse.

–          l’osservazione, la capacità di mobilitare lo “sguardo” inteso come rilevazione di ciò che ci circonda, di ciò che gli altri fanno, di “me” che osservo, dei feed-back dati e ricevuti, durante e dopo le esperienze.

–          la concretezza, ovvero la dimensione del “fare”, di perseguire obiettivi reali ed immediati, di darsi regole reali per affrontare problemi reali(ci si smarrisce, si commettono errori di prospettiva, si prendono decisioni vere, si co/gestisce un gruppo in azione,ecc.).

–          il coinvolgimento, la dimensione motivazionale, sia etero che auto, data dalla consapevolezza di essere in una situazione di sfida (challenge) che spinge ad affrontare la “competizione” con tutti i suoi risvolti di collaborazione/conflitto; c’è mobilitazione di reali energie psico-fisiche, ci si fa prendere dal “gioco”.

–          la metafora, anzi la continua dimensione metaforica, quella che lega l’azione del “qui ed ora” con quella del “là, domani”; la capacità di intuire e poi razionalizzare il trasferimento di azioni/risposte da un contesto ad un altro contesto.

L’outdoor training consente un apprendimento immediato, concreto ed efficace, capace di generare nei partecipanti un ricordo forte ed indelebile: sono esperienze che lasciano il segno!

Perché come insegna Confucio: “se ascolto, dimentico; se vedo, ricordo; se faccio capisco”.

BOTTONE

 

Formazione Outdoor
La formazione Outdoor ed i processi di cambiamento

La formazione outdoor può aiutare le aziende e le persone nel processo di cambiamento?

[dropcap style=”1″]L[/dropcap]a crisi economica impone a persone ed aziende di cambiare per non esserne travolti, impone di fare squadra. La formazione ed in particolare la formazione outdoor può essere uno strumento efficace per supportare gli individui a fronteggiare tale crisi?

La difficile situazione politica attuale è figlia di una crisi economica che ha avuto inizio quasi una ventina di anni fa, la quale, a sua volta, è frutto di una crisi sociale e culturale innescata nella società italiana dal cambiamento nei valori e nei modelli di comportamento che hanno spostato l’enfasi dalla società e dai gruppi all’individuo. Nelle fasi storiche in cui si stava delineando la globalizzazione, lo svuotamento dei poteri autonomi degli Stati a favore della finanza internazionale e sovranazionale ha comportato la perdita dell’identità nazionale da parte degli individui, illusi di poter divenire facilmente essi stessi sovranazionali, cioè non bisognosi di un’appartenenza sociale e culturale, per godere dei vantaggi di una flessibilità senza confini, soprattutto finanziari.

Ma ora che la globalizzazione è realtà si scoprono i limiti e i pericoli, finanziari e sociali, che si porta dentro.

[dropcap style=”1″]O[/dropcap]ccorreranno altri decenni perché si possano risanare i guasti delle “bolle” che ha fatto scoppiare, nel mentre le imprese sono alle prese con problemi enormi che richiedono risposte immediate.

Risposte che necessitano di persone in grado di affrontare l’incertezza, i problemi in essere di cui non esistono ricette spiegabili da alcuna delle teorie esplicative del mondo, economiche e sociali.

Che fare?

Domanda antica come il mondo.

Non lo so. Risposta adeguata, cui si può aggiungere, “però ci provo con una idea”.

Si può suggerire alle aziende di insistere con la formazione, ma non con la solita, quella fatta di esperti, da un lato, e di “discenti” dall’altro.

Per l’obiettivo principale da perseguire, cambiare l’approccio culturale alla società e all’economia, occorre sapersi cambiare dentro, nei processi mentali e culturali, per tornare un po’ all’antico, cioè ad alcuni dei valori persi per strada dopo la fuga nel globale.

Una formazione realmente alla portata di individui adulti, che apprendono dall’esperienza, non può che essere essa stessa “esperienziale”.

Cos’è la formazione outdoor?

[dropcap style=”1″]È[/dropcap] la possibilità di mettere le persone di fronte a problemi nuovi, da affrontarsi con l’intero apparato, fisico e mentale, di cui dispongono in modo che le soluzioni non siano solo “intellettuali” ma concrete, dovendosi percorrere sul terreno le soluzioni progettate.

Pensare-fare-ripensare-rifare, e via nella sequenza circolare che è poi quella che ciascuno utilizza in azienda. Con la differenza che può essere vissuta in contesti non abituali, di fronte a problemi nuovi, perché è questa la condizione “normale” dei tempi della nostra crisi.

Vari sono i contesti nei quali può attuarsi la formazione esperienziale di tipo outdoor training: dal bosco, al fiume, al deserto; con la pioggia, sulla neve, remando e soprattutto, camminando, poiché la metafora del cammino per sentieri ignoti è certamente la più adeguata e la più potente.

[dropcap style=”1″]L[/dropcap]a formazione esperienziale risulta pertanto in linea con il compito centrale che le imprese devono affrontare: trovare risposte nuove e adeguate a problemi nuovi e complicati. Attraverso di essa le persone, le aziende possono allenarsi a fronteggiare il cambiamento a cui sono quotidianamente esposte.

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