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ALLA RICERCA DI NUOVE COMPETENZE: LE COMPETENZE DIGITALI

La Trasformazione Digitale impone ai mercati e alle società di adeguarsi, innescando processi virtuosi di Innovazione. Per farlo occorrono le giuste competenze, che nel nostro Paese in parte ancora mancano, sia per l’assenza di una strategia di lungo periodo che coinvolga aziende e sistema formativo, sia per un divario digitale ancora radicalmente diffuso.

 

In Italia gli investimenti nelle tecnologie digitali sono molto più bassi non solo rispetto ad economie di punta (USA, Asia) ma anche rispetto ai principali paesi europei; questo ritardo è in primo luogo infrastrutturale: si pensi alla quota della popolazione con connessione a banda larga che, in Italia, è nettamente inferiore a quella dei principali paesi europei, ma è ridotta anche l’ampiezza effettiva della banda erogata. In secondo luogo, il ritardo è un ritardo culturale. Sono diversi gli indicatori che mostrano un ritardo della formazione scolastica e professionale, incapace di sviluppare competenze adeguate ad una nuova domanda di lavoro.

 

Negli ultimi anni è comunque evidente, anche nel nostro paese, un aumento della sensibilità sia in ambito pubblico che privato, verso il tema dell’innovazione o, in termini più specifici, verso la diffusione di applicazioni digitali che consentano innovazioni di processo e/o di prodotto.

 

Le competenze digitali, non riguardano gli aspetti tecnici ma la complessità inerente alla valutazione di quale tecnologia acquisire, dove e come introdurla e come misurarne i risultati. La mancanza di queste competenze, spesso, riguarda il management che non dispone di quelle capacità e conoscenze necessarie a comprendere le opportunità offerte dall’innovazione digitale o le complessità dei processi di cambiamento.

 

Munirsi delle competenze digitali necessarie per rispondere a fabbisogni in continuo divenire è dunque un requisito essenziale per le organizzazioni:

 

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  • per poter attuare strategie che possono (e devono) avere ricadute concrete sui processi di business e sulle performance aziendali;
  • per promuovere una cultura dell’innovazione e stimolare un ambiente collaborativo che abbia lo scopo di capitalizzare la conoscenza;
  • per essere maggiormente efficaci nell’attrarre e nel trattenere risorse, talenti e clienti;
  • per riconoscere i catalizzatori che possono determinare il successo dei processi dei trasformazione digitale, così come gli inibitori;
  • per calcolare costi e benefici; per utilizzare in maniera proficua i Big Data e i Social Analytics.

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La fase di trasformazione digitale che si apre ora non riguarda più esclusivamente macchine da comprare o software da installare, ma competenze da arricchire.

 

Sicuramente una fase più faticosa e complessa perché riguarda  le parti vitali delle organizzazioni: il ridisegnare i processi produttivi, le strutture, le mansioni. Una trasformazione che richiede al management di avere capacità di visione, di capire dove e come le tecnologie modificano i modi di lavorare, di misurare i ritorni, gli impatti, i benefici e i rischi.

 

E voi? Avete sviluppato le competenze digitali?

 

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comunicazione Formazione formazione formatori vendita
Formazione ai formatori: la scuola alberghiera si rinnova!

Si è appena conclusa la II° edizione tenutasi a Salso Maggiore, del nostro corso di aggiornamento COMUNICAZIONE E VENDITA per i docenti degli Istituti Alberghieri associati alla Re.Na.I.A. La prima data si è svolta a Jesolo, la prossima data invece, è prevista a Fiuggi il 2, 3 e 4 Marzo, a cui seguirà Paola.

 

L’obiettivo dell’intervento formativo è quello di fornire spunti di riflessione, strumenti e metodologie per affrontare le tematiche della comunicazione e della vendita con gli allievi, quindi fare FORMAZIONE ai FORMATORI.

 

CORSO SALSOMAGGIORE     FOTO SALSO MAGGIORE 2

 

L’approccio che proponiamo è quello di analizzare le diverse fasi che compongono la relazione cliente – personale di contatto e individuarne le competenze trasversali che intervengono e le modalità per conseguirle. In linea generale vengono esaminati questi tre momenti:

  • Primo – Accoglienza e orientamento al servizio

Creare consapevolezza e far riflettere sull’atteggiamento più efficace per accogliere il cliente con la necessaria disponibilità, tenuto conto che nei primi momenti di relazione si pongo le base per la successiva valutazione dell’intero servizio.

  • Secondo – Comunicazione e Relazione di vendita

La comunicazione con il cliente e la relazione di vendita sono due momenti di un unico processo dove possono essere applicati diversi stili comunicativi e tecniche al fine di cogliere in anticipo i bisogni del cliente, le sue preferenze formulando una proposta adeguata ed in linea con le aspettative.

  • Terzo – Affrontare le richieste del cliente

Saper rapportarsi in modo adeguato con il cliente, adottando un comportamento tale da conseguire la sua soddisfazione, fronteggiando situazioni e risolvendo problemi di diversa natura come il reclamo o la richiesta particolare che richiede capacità di problem solving e creatività.

Continueremo ad aggiornarvi sullo svolgimento delle prossime date.

Cambiamento Formazione formazione dipendenti industria Risorse umane
Industria 4.0…siete pronti al cambiamento?

Un nuovo vento di cambiamento soffia sui tetti dei capannoni industriali, riusciremo a coglierne le opportunità?

Che aspetto ha l’Industria 4.0?

La quarta rivoluzione industriale, viene “battezzata” con il nome di industria 4.0, in occasione della Fiera di Hannover del 2011 e non a caso è proprio questo Paese europeo il primo ad essersi attivato per sviluppare e testare nuove modalità produttive, attraverso la crescente integrazione di sistemi ciber-fisici nei processi industriali.

La nuova fabbrica digitale si caratterizzerà per:

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  • Il flusso di comunicazione interno, che sarà continuo e in tempo reale fra le postazioni di lavoro, integrando produzione e magazzino.
  • La facoltà di comunicare apporterà alla linea capacità autodiagnostica e permetterà il controllo a distanza della produzione.
  • La flessibilità dei sistemi permetterà di personalizzare i prodotti in funzione della domanda.
  • La fabbrica sarà smart anche nel senso di approvvigionarsi di energia in modo sobrio, senza sprechi e al minor costo possibile.

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C’è ancora spazio per l’uomo nell’industria 4.0 o le macchine prenderanno il sopravvento?

L’ uomo resterà al centro della tecnologia, ed è importantissimo che venga preparato per il mondo che sarà.

Questo richiede una grossa trasformazione e una grossa accelerazione.

La persona avrà il compito essenziale di controllare e correggere i parametri di produzione, oltre che donare l’apporto creativo. L’obiettivo dunque non è quello di lasciare le persone senza lavoro, bensì di fare in modo che siano più libere di dedicarsi a compiti creativi e avanzati.

Inoltre, con la digitalizzazione dei sistemi fisici, i lavoratori dovranno spendere meno tempo in un luogo di lavoro specifico e gestire l’azienda da remoto, via internet.

Le figure professionali saranno più importanti, più qualificate e quindi come tale anche meglio pagate.

L’industria 4.0 sarà una rivoluzione culturale fondata sull’ intelligenza delle persone, del lavoro e delle comunità. La conoscenza è ormai la principale forza produttiva, per questo l’industria ha bisogno di figure tecnico professionali di alta qualificazione, figure che hanno bisogno di essere formate per sfide ancora sconosciute.

Ma in azienda oggi, non ci sono solo gli operai e gli impiegati!

Infatti occorre enfatizzare la grande necessità di formazione a livello manageriale e suonare l’allarme perché moltissimi imprenditori e manager in Italia non si stanno ancora accorgendo di come mutano le condizioni al contorno e quindi come devono far cambiare le loro aziende.

Perché aspettare ancora…iniziamo a prepararci insieme per essere pronti a questa grande rivoluzione!

benessere organizzativo Formazione formazione dipendenti Risorse umane Tutte le categorie
La formazione dei lavoratori dipendenti per accrescere il benessere organizzativo!

Negli ultimi anni abbiamo visto centinaia di aziende chiudere e più di un milione di persone perdere il posto di lavoro.

Le conseguenze della crisi hanno agito sul mercato del lavoro non solo in termini di disoccupazione, ma colpendo anche coloro che sono riusciti a tenersi stretta la propria occupazione.

Lentamente stiamo cercando di ripartire, dunque è arrivato il momento di puntare i riflettori sul “motore aziendale”: le persone.

Un’ indagine condotta proprio quest’anno dall’ Ipsos ha deciso di esplorare cosa accade nell’universo delle risorse umane. L’indagine ha coinvolto 14 paesi europei con lo scopo di analizzare la percezione del benessere lavorativo e delle aspettative professionali dei lavoratori dipendenti.

Già dai primi risultati, il mercato del lavoro italiano è risultato il più immobile in Europa:

dunque i nostri collaboratori sono fedeli alle aziende?

La risposta è no! La staticità dipende dalla sfiducia nelle prospettive professionali al punto tale che, chi ha un’occupazione rinuncia, nel 66% dei casi, a ricercare attivamente un nuova posizione, a causa delle basse aspettative di ricollocamento.

Pensando al futuro, i lavoratori italiani si aggiudicano il terzo posto sul podio, per il pessimismo, subito dopo francesi e polacchi.

Dalla ricerca è emerso un bisogno sul quale riflettere:

il desiderio di una nuova organizzazione del lavoro e di una nuova cultura manageriale fondata su tre pilastri: maggiore delega, lavoro di squadra e propensione al rischio.

Per quanto concerne le iniziative e i servizi che rispecchiano le esigenze dei lavoratori, spicca un dato fondamentale:

l’86% dei dipendenti vede la formazione come l’elemento essenziale per sviluppare la competitività personale e aziendale.

Le persone che compongono l’azienda, sono consapevoli della necessità di sviluppare le proprie competenze al fine di orientare la propria carriera ed essere competitivi in un mercato del lavoro estremamente difficile.

Questa consapevolezza spesso contrasta con il pensiero dei datori di lavoro che scelgono di non formare i collaboratori perché se la persona decide di cambiare azienda, si perde il capitale investito.

I dati evidenziano una realtà ben diversa, le organizzazioni che investono in formazione del personale, traggono notevoli benefici in termini di produttività e motivano anche i propri dipendenti a rimanere in azienda.

formazione lavoratori dipendenti

Dunque, il primo passo per mantenere le proprie risorse e accrescere la produttività in azienda, è attivarsi per erogare una formazione che tenga realmente conto dei bisogni espressi dai lavoratori.

I dipendenti che compongono il mercato del lavoro italiano sono risorse preziose per la vita aziendale, sono sempre più consapevoli di ciò che strategicamente permette loro di investire nello sviluppo del proprio capitale intellettuale e professionale.

Se volete mantenere le risorse chiave della vostra azienda, se volete accrescere le competenze dei vostri collaboratori e vivere in un contesto socio economico in continuo cambiamento  consultate la nostra proposta.

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Formazione formazione finanziata
Nuove possibilità: Investire e innovarsi attraverso la formazione gratuita.

Il capitale umano e le competenze costituiscono risorse chiavi di crescita e sviluppo economico, ma negli ultimi anni, a causa dell’incertezza sulle prospettive di breve termine, sono raddoppiate le imprese che hanno tagliato i fondi per la formazione.

In un contesto in cui regnano le “liste nere” di tutto ciò che prevede un investimento, come possiamo accrescere e promuovere lo sviluppo dell’azienda, se non si supportano coloro che ne rappresentano il “motore”?

Esistono alternative per continuare a beneficiare della formazione anche quando il contesto economico diventa incerto?

La formazione ha assunto un ruolo centrale per la vita aziendale e per le persone che ne fanno parte, le aziende, possono continuare ad usufruire della formazione “gratuitamente” grazie ai finanziamenti che i vari Fondi Interprofessionali mettono a disposizione dei propri iscritti!

Dunque anche in periodi instabili come quello che stiamo vivendo si può garantire alla propria azienda una buona continuità nella crescita del capitale umano!

Oggi il ventaglio di opportunità finanziabili è veramente vasto: si va dalla formazione tecnica a quella esperienziale, dai corsi tradizionali alla partecipazione ai grandi eventi di approfondimento.

Chi può iscriversi ai Fondi Interprofessionali e accedere ai finanziamenti?

Ogni impresa che abbia dipendenti, dirigenti compresi, può destinare a uno dei Fondi attualmente attivi lo 0.30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria che versa all’Inps.

Noi di Cambiamenti Nelle Organizzazioni abbiamo scelto di garantire a tutte le aziende la possibilità di continuare a crescere ed innovarsi, gestiamo dal 1994 attività formative finanziate e siamo in grado di orientarvi verso il finanziamento più idoneo alle vostre esigenze tra vari i fondi, che rendono la formazione completamente “gratuita”.

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Cambiamento Formazione Risorse umane Tutte le categorie
L’ignoranza “strategica”

“Se pensi che l’istruzione sia costosa, prova l’ignoranza”

Derek Bok, Harvard University

Nell’autunno del 2013 sono stati presentati i dati di dei risultati del Rapporto realizzato dall’Isfol – Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori.

La ricerca, promossa dall’Ocse, ha esaminato 24 paesi, al fine di condurre un’analisi sul livello di competenze fondamentali della popolazione.

Il campione preso in esame, aveva un’età compresa fra i 16 e i 65 anni. I risultati emersi, sono stati sconvolgenti, noi Italiani ci siamo collocati all’ultimo posto in classifica!

Il caotico contesto economico degli ultimi anni, ha comportato scelte aziendali mirate alla riduzione dei costi.

Oltre ai tagli di personale, sono stati eliminati i fondi da investire nella formazione. Dunque le aziende hanno dovuto rinunciare ad una parte di quelle che oggi vengono definite “risorse umane” e alla possibilità di crescita e sviluppo dei pochi superstiti.

Eppure nelle aziende, è forte il bisogno di:                                                                              1

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  • Conservare le quote di mercato
  • Rafforzare la posizione competitiva e migliorare i livelli di produttività
  • Abbassare il costo del lavoro
  • Accrescere l’innovazione
  • Conservare la fiducia di clienti, banche e fornitori
  • Investire in programmi di ricerca e sviluppo e aprirsi all’internazionalizzazione.[/list]

    “Qual è il grande pericolo della situazione attuale?”

    “L’ ignoranza ancor più della miseria” diceva il saggio Victor Hugo nel suo discorso alla camera del 10 Novembre 1848.

    Da allora sono passati 167 anni, eppure la storia sembra non averci insegnato un bel niente!

    Come si può essere competitivi e innovativi se non s’investe nello sviluppo e nella conoscenza?

    Le aziende italiane come possono conservare la loro fetta di mercato e pensare di accrescerla, se scelgono di sopravvivere?

    Vivere nella società moderna, richiede una serie di competenze molto diverse da quelle con cui potevamo barcamenarci vent’anni fa.

    Dopo il periodo di crisi da cui cerchiamo di venire fuori, dovrebbe essere scontata l’importanza strategica della formazione e dell’aggiornamento professionale, pensando, a ciò che essa consente di realizzare in termini di sviluppo, crescita delle competenze, di miglioramento della qualità comunicativa e del clima aziendale, di incremento di motivazione e coinvolgimento del personale e di innalzamento dei livelli di efficienza e produttività.

Siamo di fronte ad un bivio, voi cosa scegliete:

l’ignoranza strategica o investire per lo sviluppo delle competenze e dell’innovazione?

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Formazione garanzia giovani tirocinio retribuito
Nuove opportunità Garanzia Giovani

A quasi un anno dall’avvio di Garanzia Giovani, continuiamo a promuovere le attività presenti sul territorio affinché tutti i giovani, possano cogliere le opportunità che l’iniziativa propone.

Vi riportiamo uno spezzone di un’INTERVISTA, fatta ad una partecipante attualmente in stage, che per rispetto della privacy chiameremo Bianca.

[box type=”notice”] Cosa facevi prima di partecipare allo stage di Garanzia Giovani? [/box]

Mi sono diplomata a Luglio dell’anno scorso, dopo un’estate passata a riflettere su cosa volevo fare, mi sono ritrovata a Settembre senza una strada da seguire, non sapevo se iscrivermi all’università e in quale facoltà, o se era meglio cercare un lavoro che mi aiutasse a chiarire le idee.

Dopo vari tentennamenti ho iniziato a cercare un’attività lavorativa, ho inviato il mio curriculum a bar, negozi, ristoranti. In quel momento tutto ciò che cercavo era un’occupazione che mi aiutasse a sostenere le mie spese, ma la ricerca non ha prodotto risultati. Il mio profilo era quello del classico studente, privo di esperienza. Un’amica mi ha informata che la Regione Veneto attivava dei percorsi di stage retribuiti per ragazzi che non studiavano e lavoravano, così dopo essermi iscritta al portale CLICLAVORO VENETO sono stata contattata da Cambiamenti nelle Organizzazioni snc che organizzava un corso di “operatori ai servizi di vendita”.

[box type=”notice”] Come è stato strutturato il percorso a cui partecipi?[/box]

Prima di iniziare il percorso ho dovuto superare due fasi di selezione, dopo le quali sono iniziati alcuni incontri di orientamento.

Durante l’orientamento, sono riuscita a definire e a valutare le mie competenze e ho iniziato a comprendere quali erano quelle necessarie per svolgere la mansione di addetta alle vendite. Mi è stato utile per affrontare il passaggio dal diploma al mondo del lavoro, che non era così semplice come io avevo immaginato.

Dopo l’orientamento, è iniziato il corso si formazione di 80 ore, durante il quale abbiamo avuto la possibilità di conoscere e approfondire gli elementi necessari per svolgere un ruolo che sembra alla portata di tutti, ma in cui riescono in pochi!

Finito il corso, è iniziato lo stage in azienda, del quale sono a metà percorso.

Sono molto contenta perché il ruolo di tirocinante mi aiuta a superare la paura del non sapere, ho una tutor che mi affianca ogni giorno, con la quale posso confrontarmi e che mi aiuta a crescere professionalmente.

[box type=”notice”] Cosa ti aspetti alla fine del percorso?[/box]

Spero che l’azienda dopo questi 5 mesi di conoscenza, decida di prolungare la collaborazione, ma se così non fosse, potrò finalmente inserire nel mio curriculum un’esperienza.

Grazie allo stage retribuito, ho l’opportunità di guadagnare dei soldi e di accrescere delle competenze spendibili in altri contesti.

Abbiamo voluto pubblicare questa breve testimonianza, per aiutare i giovani a comprendere che con Garanzia Giovani viene data una reale opportunità di crescita, per la prima volta viene affinato il processo in cui domanda e offerta di lavoro s’incontrano, si formano figure che sono richieste dal mercato del lavoro, e i partecipanti, grazie anche alle attività di orientamento e formazione, possono comprendere in quale ruolo sperimentarsi.

Cambiamenti nelle Organizzazioni in partenariato con Ter-Servizi Confcommercio Venezia, organizza i seguenti corsi:

Seguite le orme di Bianca, contattateci per attivare il Patto di servizio e completare l’iscrizione ai corsi!

Esperienze outdoor Formazione Formazione Outdoor Tutte le categorie
E’ PRIMAVERA: TEMPO DI OUTDOOR TRAINING

[dropcap style=”1″]L[/dropcap]a primavera è oramai inoltrata. Come ogni anno in questo periodo, ci troviamo di fronte a molteplici proposte commerciali che ci suggeriscono nuovi modi multivitaminici per gestire il cambio di stagione o promuovono “miracolosi” rimedi per essere pronti alla prova costume.

 

Dal punto di vista aziendale, l’arrivo della “bella stagione” apre nuove riflessioni e prospettive in ambito formativo…così come la primavera riaccende il rinnovamento e segna il momento di ripartire, allo stesso modo le imprese possono rivitalizzare il proprio clima interno con la nostra metodologia formativa: Outdoor Experience.

Quando il sole diventa la costante delle nostre giornate, l’aria è frizzantina e la luce ci accompagna fino a tarda ora, il bisogno di stare all’aria aperta aumenta, come aumenta il bisogno di cambiamento e innovazione e, se questi bisogni confluiscono in attività che favoriscono lo sviluppo aziendale, il risultato è doppiamente positivo per coloro che ne usufruiscono.

I benefici che si ottengono grazie alla Formazione Outdoor hanno un forte riscontro nella quotidianità e, soprattutto nel contesto professionale,

 

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  • accrescono l’integrazione e l’unione del gruppo,
  • consentono di praticare metodologie di comunicazione efficace,
  • permettono di scoprire la molteplicità dei punti di vista e delle alternative e, quindi, di sviluppare nuove competenze.

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Se quest’anno più che il look, volete rinnovare voi stessi e la vostra azienda, siamo pronti ad accompagnarvi alla scoperta di questo percorso.

 

Contattateci per informazioni e approfondimenti!

per approfondire

 

 

 

Cambiamento Formazione Outplacement Ricerca di lavoro Risorse umane
Alla ricerca della “sicurezza” nel futuro lavorativo

“Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti” – Winston Churchill

Da più di vent’anni cooperiamo con le organizzazioni e le persone, per gestire il cambiamento, già allora, avevamo compreso che il mondo, e soprattutto quello del lavoro, sarebbe stato segnato da rapide svolte e continue evoluzioni, eppure uno dei bisogni rimasto invariato è il bisogno di sicurezza e stabilità lavorativa.

Siamo nell’era in cui tutto ciò che oggi è innovativo domani diventa obsoleto, in cui non ci possiamo permettere di rimanere fossilizzati su valori, competenze e conoscenze che possediamo, ma dobbiamo continuare ad aggiornarli, accrescerli e innovarli, in questi anni abbiamo avuto la conferma che anche i contratti lavorativi ormai tendono alla flessibilizzazione delle collaborazioni.

Questo clima ha incrementato paure, ansie e forti preoccupazioni per il futuro!

Eppure in tutto questo fermento, una riflessione, proviene dall’etimologia del termine preoccupazione, che deriva dal latino e significa: occuparsi prima.

Dunque pensando al futuro, come possiamo gestire anticipatamente, qualcosa che deve ancora avvenire?

Questa domanda, non vuole alleggerire gli animi, ma sottolineare che, utilizzare le risorse nella ricerca di un lavoro che garantirà stabilità e sicurezza, per tutto l’arco della vita professionale, è un impegno che non dà risultati.

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  • Cosa possiamo fare allora di fronte all’incertezza?
  • Quali sono le strade da seguire per uscire dalla condizione di naufraghi alla deriva?

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Il primo passo è scegliere d’investire le energie in attività che aiutino a fare chiarezza, che diano una panoramica sulle competenze che si possiedono, e su quelle da sviluppare, che orientino la persona sulla costruzione dell’imbarcazione più adeguata, per navigare nel mare dell’incertezza, con questo obiettivo nasce JOB SURVIVOR!

Per approfondimenti clicca qui.

Esperienze outdoor Formazione Formazione Outdoor
OUTDOOR EXPERIENCE: formazione attraverso l’esperienza

Noi Italiani siamo un popolo di viaggiatori, facciamo gite culturali, viaggi di relax, tour enogastronomici, siamo anche molto bravi a fare viaggi nella fantasia con i nostri se…

Ma come mai noi, popolo di pionieri, per accrescere le nostre competenze professionali, non andiamo oltre l’aula (outdoor experience)?

Forse il motivo è legato alla convinzione che l’unico modo per ottemperare alle esigenze aziendali, sia rimanere immersi in quegli ambienti a respirare l’aria ormai viziata di riflessioni stagnanti.

Così oggi vicini a questo week end, che costringe a respirare aria nuova, vi proponiamo alcune informazioni su una diversa metodologia per gestire l’avventura della crescita aziendale.

L’outdoor è quella metodologia formativa per lo sviluppo personale e professionale, che utilizza il supporto di situazioni concrete fuori dall’aula, o meglio in mezzo alla natura, per far emergere il comportamento di una persona o di un gruppo.

Se pensate che lo scopo di questa proposta formativa, sia quello di ossigenare le menti con aria sana e pulita non siete molto lontani dalla realtà!

L’outdoor consente attraverso delle dinamiche ideate e strutturate, di proporre attività complesse e reali che mirano a sviluppare un apprendimento basato sull’esperienza, volte a raggiungere gli obiettivi.

Lo scopo è di proporre situazioni non familiari, che richiedano l’utilizzo di tutte le risorse per la ricerca e la sperimentazione attiva, di soluzioni a problemi concreti, in condizioni ambientali in cui le decisioni devono essere prese e le conseguenze che ne derivano sono immediate e tangibili.

Se state pensando a grigliate il cui piatto principale sono piedi roventi, siete del tutto fuori strada!

L’outdoor experience non va confuso né con esperienze estreme di sopravvivenza, né con pic-nic e giochi campestri. E’ un’esperienza seria, concreta che rientra in un progetto formativo di cambiamento, basato sull’ apprendimento e sulla riflessione, che richiedo lo stesso impegno che dev’essere applicato quotidianamente per lo sviluppo e il cambiamento dell’azienda.

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BUONA PASQUA