La formazione Outdoor ed i processi di cambiamento

La formazione outdoor può aiutare le aziende e le persone nel processo di cambiamento?

[dropcap style=”1″]L[/dropcap]a crisi economica impone a persone ed aziende di cambiare per non esserne travolti, impone di fare squadra. La formazione ed in particolare la formazione outdoor può essere uno strumento efficace per supportare gli individui a fronteggiare tale crisi?

La difficile situazione politica attuale è figlia di una crisi economica che ha avuto inizio quasi una ventina di anni fa, la quale, a sua volta, è frutto di una crisi sociale e culturale innescata nella società italiana dal cambiamento nei valori e nei modelli di comportamento che hanno spostato l’enfasi dalla società e dai gruppi all’individuo. Nelle fasi storiche in cui si stava delineando la globalizzazione, lo svuotamento dei poteri autonomi degli Stati a favore della finanza internazionale e sovranazionale ha comportato la perdita dell’identità nazionale da parte degli individui, illusi di poter divenire facilmente essi stessi sovranazionali, cioè non bisognosi di un’appartenenza sociale e culturale, per godere dei vantaggi di una flessibilità senza confini, soprattutto finanziari.

Ma ora che la globalizzazione è realtà si scoprono i limiti e i pericoli, finanziari e sociali, che si porta dentro.

[dropcap style=”1″]O[/dropcap]ccorreranno altri decenni perché si possano risanare i guasti delle “bolle” che ha fatto scoppiare, nel mentre le imprese sono alle prese con problemi enormi che richiedono risposte immediate.

Risposte che necessitano di persone in grado di affrontare l’incertezza, i problemi in essere di cui non esistono ricette spiegabili da alcuna delle teorie esplicative del mondo, economiche e sociali.

Che fare?

Domanda antica come il mondo.

Non lo so. Risposta adeguata, cui si può aggiungere, “però ci provo con una idea”.

Si può suggerire alle aziende di insistere con la formazione, ma non con la solita, quella fatta di esperti, da un lato, e di “discenti” dall’altro.

Per l’obiettivo principale da perseguire, cambiare l’approccio culturale alla società e all’economia, occorre sapersi cambiare dentro, nei processi mentali e culturali, per tornare un po’ all’antico, cioè ad alcuni dei valori persi per strada dopo la fuga nel globale.

Una formazione realmente alla portata di individui adulti, che apprendono dall’esperienza, non può che essere essa stessa “esperienziale”.

Cos’è la formazione outdoor?

[dropcap style=”1″]È[/dropcap] la possibilità di mettere le persone di fronte a problemi nuovi, da affrontarsi con l’intero apparato, fisico e mentale, di cui dispongono in modo che le soluzioni non siano solo “intellettuali” ma concrete, dovendosi percorrere sul terreno le soluzioni progettate.

Pensare-fare-ripensare-rifare, e via nella sequenza circolare che è poi quella che ciascuno utilizza in azienda. Con la differenza che può essere vissuta in contesti non abituali, di fronte a problemi nuovi, perché è questa la condizione “normale” dei tempi della nostra crisi.

Vari sono i contesti nei quali può attuarsi la formazione esperienziale di tipo outdoor training: dal bosco, al fiume, al deserto; con la pioggia, sulla neve, remando e soprattutto, camminando, poiché la metafora del cammino per sentieri ignoti è certamente la più adeguata e la più potente.

[dropcap style=”1″]L[/dropcap]a formazione esperienziale risulta pertanto in linea con il compito centrale che le imprese devono affrontare: trovare risposte nuove e adeguate a problemi nuovi e complicati. Attraverso di essa le persone, le aziende possono allenarsi a fronteggiare il cambiamento a cui sono quotidianamente esposte.

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