Un curriculum su 3 è sbagliato!
Un curriculum su 3 è sbagliato!
Le aziende ne ricevono tra i 20 ed i 50 a settimana, ma troppi candidati vengono bocciati prima del colloquio. Alcuni degli errori più frequenti
(Tratto da un articolo di CORRADO ZUNINO – Repubblica del 16 dicembre 2014)
Una rilevazione condotta dal settore replacement dell’Università Cà Foscari di Venezia su trenta aziende – tra cui diverse multinazionali, ( Apple, Toyota, Cameo, H&M, L’Oréal, Calzedonia, Luxottica, Gruppo Coin)
I selezionatori sono cattivi, ma i neolaureati che aspirano a un lavoro sanno farsi male da soli.
Infatti, emerge che:
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- Uno candidato su tre presenta un curriculum vitae, su carta o digitato in una piattaforma aziendale, cronologicamente sballato. Difficile comprendere il percorso scolastico del neolaureato, individuare il momento in cui ha fatto esperienze formative extra: master, stage. Difficile comprendere, pure, se un viaggio all’estero sia il qualificante Erasmus o una gita universitaria.
- Una minoranza di loro mette foto inappropriate, anche estive, scattate in spiaggia e al pub.
- Altri sono prolissi, ridondanti e caotici; hanno sovrastima di sé e non si capisce se è arroganza o tensione all’automarketing.
- Il 28 per cento dei cacciatori rivela che nei “cv” ci sono “date discordanti”.
- Molti dimenticano di inserire i dati di contatto come la mail, il numero di telefono, ma anche il luogo di nascita e la residenza.
- Un selezionatore ogni sette segnala che non c’è l’indicazione del diploma, né il voto di laurea. A volte si preferisce nasconderlo, ma un datore di lavoro lo considera un segnale negativo.
- Il novanta per cento dei selezionatori verifica il livello della lingua, chi non la conosce come ha dichiarato è bruciato.
- Il 71 per cento delle “company” ritiene un’indicazione sovrastimata dei ruoli ricoperti un elemento che compromette l’esito della candidatura. Non si possono fare tre mesi di stage in azienda e qualificarsi come responsabile del marketing!
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Alcune considerazioni
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- Il modello cronologico, il racconto di sé, è preferito da un terzo dei selezionatori rispetto al curriculum Europass, quello preordinato e da completare.
- Una buona esposizione indica una conoscenza dell’italiano e una predisposizione al ragionamento.
- Una veste grafica personalizzata, non solo aiuta la presentazione, ma dimostra che chi si presenta sa utilizzare le tecnologie.
- Metà dei selezionatori va a controllare Facebook, Twitter, soprattutto LinkedIn, ed è tra i post e i commenti che inizia a valutare il candidato.
- Otto su dieci dei selezionatori vanno subito alla sintesi del profilo e alla descrizione degli obiettivi professionali: bisogna indicare presto le competenze da offrire, provare a metterle in sincrono con il ruolo ricercato dalle aziende.
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20 anni di esperienza nella selezione del personale e nella formazione sul marketing di sé stessi, ci consento di fornire molti consigli e suggerimenti a tutte le persone interessate a cambiare lavoro